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15 maggio 2024 - Serata Innocenti
"Innocenti, il Genio Italiano"

In una terribile serata di pioggia torrenziale, abbiamo presentato all’Auditorium Stefano Cerri un bell’evento che ha fatto rivivere il mito e la Passione per la fabbrica Innocenti; un pezzo di cuore di Milano.

Tutto nasce dalla presentazione dell’omonimo libro scritto da …….. ed edito dalla Giorgio Nada. Il Municipio 3 è stato un ottimo padrone di casa, valorizzando l’incontro e con la presenza della Presidente Caterina Antola, dell’Assessore Dario Monzio Compagnoni (figlio di un dipendente della Innocenti che ha ripercorso più col cuore che con gli occhi i racconti della fabbrica) e la Coordinatrice del Municipio stesso Elisabetta Pedratti, sempre preziosa con il suo supporto.

La serata è stata gestita in collaborazione con il Lambretta Club Milano, e ringraziamo il presidente Giorgio Dalle Nogare per la sua capacità organizzativa e la sua conoscenza specifica. Un grazie, a distanza, all’amico Vittorio Tessera cui vorremmo dedicare una visita al suo splendido Museo di Rodano per salutarlo e bere un buon bicchiere insieme.

La serata si è aperta con i saluti istituzionali e poi si è passati alla visione di un filmato che, in circa 20 minuti, ha ripercorso la storia della Innocenti: una storia di successo e di cose non sempre conosciute; ma per noi milanesi una storia di crescita sociale e culturale in Milano e nel quartiere di Lambrate in particolare.

Ferdinando Innocenti, ex fabbro originario di Pescia, in provincia di Pistoia, fin da giovanissimo fonda imprese che portavano il suo nome. Dal piccolo commercio, passò poi alle costruzioni meccaniche, con il brevetto del Tubo Innocenti, nonché gli snodi da impalcature che ancor oggi vengono comunemente utilizzati.

I successi dell'Innocenti si concentrarono negli anni di maggior splendore nella Lambretta, grande concorrente dello scooter di maggior successo dell'epoca, la Vespa, e nella produzione automobilistica con la grande famiglia delle Mini.

Le attività di produzione erano concentrate sin dal 1933 nello stabilimento di Lambrate, quartiere della periferia est di Milano. Esistevano filiali in varie parti del mondo, e persino una sorta di joint venture siderurgica in Sud America (Siderurgica del Orinoco, S.A.).

Costituita la ditta nei tre rami principali, fino agli anni settanta ricordiamo le attività nella meccanica (costruzioni di presse e sistemi di produzione), nella fabbricazione di motocicli (la Lambretta che, nelle sue varie evoluzioni, dalla classica Lambretta al Lambro al moderno Lui, negli anni sessanta con la Vespa motorizzò l'Italia) e di automobili, principalmente su licenza della British Motor Corporation.

Alla morte di Ferdinando Innocenti, nel 1966, l'azienda passa di mano al figlio ing. Luigi, che di lì a poco, all'inizio degli anni settanta separa le tre divisioni e vende la meccanica alla Santeustachio dell'IRI (formerà la INNSE Innocenti Santeustachio di Lambrate).

La produzione delle Lambrette, che fino a quel momento aveva riscosso un notevole successo in patria, viene spostata dapprima in Spagna e poi in India, e la gestione demandata al governo Indiano tramite uno stabilimento di Stato (la SIL - Scooters of India Limited, con sede a Lucknow, detiene tuttora i diritti sul marchio "Lambretta" pur avendone cessato la produzione da tempo).

Travagliata è la sua storia nel settore dell'auto, tradizionalmente dominato in Italia da FIAT e da produttori medio grandi e con marchi conosciuti, quali Lancia e Alfa Romeo (allora indipendenti). L'Innocenti firma nell'agosto 1959 un accordo con la British Motor Corporation per la produzione su licenza dei modelli inglesi nei propri stabilimenti di Lambrate.[1]

L'attività inizia così nell'autunno 1960, con il montaggio dell'Innocenti A40, ossia l'Austin A40 inglese assemblata su licenza con carrozzerie stampate a Milano. La prima presentazione "ufficiale" in Italia della A40 reca la data del 21 ottobre 1960. L'avventura prosegue con lo stesso schema con la lussuosa berlina 4 porte IM3 la J4 e la I5, varianti più economiche della prima, che conoscono un discreto successo di mercato. La prima macchina di idea lambratese è la Innocenti 950 Spider, una piccola cabrio di impronta sportiva caratterizzata da una carrozzeria progettata in Italia, dalla Ghia, costruita a Lambrate e montata su organi meccanici inglesi (Austin-Healey Sprite): questo piccolo e grazioso spider viene presentato, assieme alla berlina A40, al Salone dell'Automobile di Torino nell'autunno 1960. Sarà seguito dalla versione coupé, con motore 1.100, prodotta in poche centinaia di esemplari.

Una coupé più grande, con motore Ferrari, una piccola utilitaria che prefigurerà le linee delle ultime Mini e un piccolo veicolo commerciale rimangono solo progetti dei tecnici di Lambrate. A metà anni '60 il boom automobilistico dell'Innocenti coincide proprio con la commercializzazione della Mini (Mini Minor). Fabbricata su licenza della British Motor Corporation, con scocche stampate in Italia e meccanica proveniente dall'Inghilterra, la Mini viene costantemente aggiornata e migliorata, anche rispetto alla versione originale inglese, per l'esigente pubblico italiano (finiture più lussuose), il che porta a farne una vettura alla moda, di successo e dalle indiscusse velleità sportive nelle versioni Cooper. Costruita in varie serie e modelli (MK 2, MK 3, TRAVELLER), alcuni peculiari Innocenti, come la versione di prestigio della Mini 1000, la raffinata Mini 1001 del 1972, con particolari interni in vero legno, moquette e particolari esterni cromati, che non trovano corrispondenti nelle versioni inglesi.Degna di nota l'adozione, su vari modelli, di un rapporto finale di trasmissione più lungo rispetto alle versioni inglesi. In questo modo le Mini 1000 e 1001, con un carburatore SU, avevano praticamente le stesse prestazioni delle Cooper 1000, equipaggiate con 2 carburatori SU, mentre le Cooper 1300, con 7 CV in meno, superavano di qualche km/h le corrispondenti britanniche. Montata nei vari anni di produzione con motori di 848, 998 e 1275 cmc la Mini versione Innocenti rimane in listino fino al 1975.

 

Ma per noi Innocenti è sinonimo di Lambretta e di auto derivate dal connubio col gruppo Austin BMC. E di lì i ricordi sono stati sempre più emozionanti e vivi con delle “chicche” meravigliose che …… non sveliamo: leggete il libro coinvolgente ed avvincente!

Senza nascondere nulla si è parlato anche della fine di una azienda così gloriosa, con il passaggio attraverso progetti anche innovativi ma non supportati da una gestione economica particolarmente florida. E così Contemporaneamente all'uscita di scena della Mini Bertone nel 1993, viene chiuso definitivamente lo stabilimento Innocenti di Lambrate, che si era occupato in parte dal 1991 del montaggio di alcuni esemplari della Fiat Panda.

Dal 1993 e fino al 1997 il marchio Innocenti sopravvive solamente per la commercializzazione di veicoli di origine Fiat - Piaggio fabbricati all'estero e rimarcati Innocenti: Innocenti Koral, anche cabriolet, fabbricate in Serbia, Innocenti Mille e Innocenti Elba fabbricate in Brasile, Innocenti Mille Clip fabbricate in Polonia e le versioni passeggeri del Piaggio Porter, 4 e 6 posti, denominato con il nome di Innocenti Porter.

Gli stabilimenti Innocenti di Lambrate sono stati in gran parte abbattuti[8] e sull'area è ora in costruzione un nuovo quartiere residenziale. È sopravvissuta la palazzina uffici della Innocenti Commerciale di via Pitteri - trasformata in residenza sanitaria assistenziale per anziani, oltre all'edificio che ospitava il Centro Studi di Via Rubattino, attualmente in stato di abbandono. Resiste anche - unico dell'area produttiva - il cosiddetto "Palazzo di Cristallo".

La serata si è terminata con i ringraziamenti agli autori, a Stefano Nada in rappresentanza della casa editrice, con il saluto di Marco Galassi (consigliere federale ASI) e la conclusione finale è stata del Vice Presidente di ASI Ugo Gambardella che ha voluto ringraziare i due Club, CAVEM e Lambretta Club Milano per la splendida serata, ma soprattutto il Municipio 3 per la grande ospitalità offerta.

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